martedì 23 marzo 2010

Intervista con Luca Scarpellini di useDesign


I prodotti useDesign sono un'esplosione di colori e fantasia; caffettiere e megafoni che si trasformano in lampade da tavolo, vecchi telefoni che si diventano simpatici orologi. Quella di Luca Scarpellini, designer forlivese, è una creatività intelligente; gli oggetti usati, ammaccati e le loro misteriose storie giocano sul designer un fascino del tutto particolare tanto da arrivare a progettare una nuova vita per ognuno di questi oggetti.

Luca, ci racconti il tuo percorso per diventare designer?
Beh, è necessario sintetizzare poiché la strada che mi ha condotto dove sono ora è piuttosto tortuosa e ha inizio molto tempo fa. Fin da piccolo mi sono sempre divertito nel costruire qualsia cosa con i materiali che avevo a disposizione nell'attrezzeria di casa. Tra teatro come attore e tecnico luci, 14 anni come giocoliere in giro per le piazze italiane e 4 anni di studi di ingegneria meccanica, non conclusi, sono riuscito a laurearmi in scenografia all'Accademia di Belle Arti. Credo che la passione per gli oggetti abbandonati mi sia stata tramandata da mia madre, che da sempre si è divertita a portare a casa cianfrusaglie di ogni genere dai mercatini dell'usato. Mio padre invece mi ha insegnato a lavorare il legno, il ferro, a mettere mano agli impianti elettrici, un po' tutti i segreti del "fai da te" casalingo. La prima opera che ho realizzato invece è merito di una ragazza. Eh si, il mio primo lavoro è stato un frutto d'amore, un regalo, una bilancina trasformata in abatjour con orologio annesso. Da allora non mi sono più fermato e la fantasia non mi è mai mancata.

Quali sono i tuoi punti di riferimento all'interno del mondo del design?
Può sembrare strano, ma non ho punti di riferimento all'interno del design, se li avessi finirei per copiare qualcosa di già fatto. I miei punti di riferimento sono invece da cercarsi all'interno della storia dell'arte. Duchamp, Robert Rauschenberg e Andy Warhol mi hanno fortemente influenzato, ma l'artista che maggiormente mi ha ispirato è Jeff Koons, sia per quanto riguarda le cromie, il ludico e l'oggetto comune e banale.


Parlaci di useDesign: come è nato questo progetto e dove vuole arrivare?
useDesign è nato per caso: in principio era un regalo per una ragazza, poi è diventato un regalo per la migliore amica, ed infine è diventato un lavoro. E' una continua ricerca delle potenzialità e possibilità degli oggetti comuni in una sorta di opera di loro salvazione da un destino di abbandono e degrado. Diciamo che, per farla breve, il mio agire con stucchi, saldature e vernici non è altro che un degno funerale all'oggetto agonizzante in una montagna di ferrivecchi. Funerale che porta inevitabilmente ad una rinascita sotto nuove spoglie, decisamente più galmour e kitsch di quelle precedenti.
Dove vuole arrivare useDesign? Non lo so. Sicuramente mi trovo a camminare su una strada tortuosa e ripida, qualcosa in cima ci sarà, ma sono curioso di scoprirlo un po' alla volta.

Anche se non lo menzioni, il tuo è un design ecosostenibile. Quanto conta l'attenzione e il rispetto dell'ambiente nella realizzazione delle tue creazioni?
Il riciclo, il riutilizzo di oggetti abbandonati fa della mia arte un baluardo dell'ecosostenibilità. Anche se le vernici e i solventi utilizzati sono prodotti da ditte attente alla salvaguardia dell'ambiente, sto cercando di trovare un sistema di verniciatura che mi permetta di non usare prodotti tossici. Non è affatto semplice, ma un po' per volta, sto riducendo l'utilizzo di vernici a solvente per passare a colori all'acqua. La mia ricerca è votata a trovare il modo di ridare vita agli oggetti in maniera attenta alla sostenibilità ambientale.


Pensi che nel panorama italiano sia data la giusta attenzione al tema del design ecosostenibile? Se no, cosa potrebbe esser fatto di piu'?
Credo che negli ultimi anni si stia facendo tanto per l'ambiente. Purtroppo non basta mai, ma sono ottimista e più mi guardo attorno e più parlo con la gente, più mi rendo conto che sempre più persone stanno prendendo coscienza che il mondo va salvaguardato anche con i nostri piccoli gesti quotidiani.

Quali sono le tre parole chiave per descrivere useDesign?
Colore, allegria, utilità

Sarai presente al Fuorisalone 2010, puoi darci una piccola anteprima di quello che presenterai?
Non posso svelare tutto ora. Posso solamente dirvi che sarò presente allo spazio Sparkling!, in Via Tortona 31 (http://www.sparkling.now.com/) dal 13 al 19 aprile con una collezione realizzata a quattro mani con una designer di Milano (ma di origini emiliano-romagnole come me) dal titolo "Sottomondo". Inoltre diversi miei pezzi saranno presenti nell'allestimento del negozio Jannelli & Volpi, in Via Melzo 7, in zona Porta Venezia, sempre a Milano in occasione del Fuorisalone 2010.


E infine, quali sono i tuoi appuntamenti e progetti per il futuro?
Per il futuro ho tanti progetti che stanno partendo o che spero partano a breve: a parte una serie di mostre tra Forlì, Milano e Lecce, sarò presente alla mostra/mercato "Guarda come ti riciclo" che si svolgerà a Cervia (FC) presso i Magazzini del Sale, dal 3 al 5 aprile. Da breve è inoltre iniziata una partnership con un'associazione ONLUS di Cesena (FC) che dovrebbe portare a realizzare una collezione di oggettistica e di abbigliamento firmata useDesign. Vi consiglio comunque di tenervi aggiornati seguendo il sito http://www.usedesign.it/ e magari iscrivervi alla mia newsletter.

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