lunedì 3 maggio 2010

Karimoku New Standard, l'ecodesign del legno


Mobili giapponesi e design europeo, la combinazione vincente, portata in scena dall'azienda giapponese Karimoku al Fuorisalone 2010, per una collezione chesposa design e tecnologia, e raggiunge risultati ammirabili in termini di raffinatezza e confort dei prodotti, qualità e sostenibilità ambientale.

Con l'obiettivo di promuovere il mantenimento e la conservazione delle foreste e incrementare la biodiversità sul lungo periodo, per tutti i prodotti della collezione Karimoku New Standard è stato utilizzato legno proveniente dallo sfoltimento delle foreste giapponesi, un comune prodotto di scarto della silvicoltura.

L'avanguardia di Karimoku, leader giapponese nella produzione di mobili in legno non dimentica certo la tradizione nipponica della lavorazione del legno; l'azienda, infatti, dal periodo Edo porta avanti l'arte centenaria della falegnameria, coniugandola oggigiorno con gli strumenti tecnologici piu' avanzati: dal legname di piccolo taglio che affolla il sottobosco boschivo del Giappone nascono oggetti di design originali ed eco-sostenibili, ideali per case illuminate e arieggiate, come spazi all'aperto.



Sotto la direzione artistica di Teruhiro Yanagihara, Karimoku riunisce alcuni talenti del design europeo del calibro di Scholten&Baijings, Sylvain Willenz e Big-Game, chiedendo di utilizzare le loro competenze per dare un contributo alla storia del mobile giapponese, creando così mobili originali e estremamente contemporanei. E' il primo passo, che porterà alla nascita della collezione New Standard presentata alla galleria Suzy Shammah, all'interno del Fuorisalone 2010.



I pezzi della collezione sono progettati per sfruttare gli spazi limitati delle case attuali e adattarsi agli stili individuali di chi vive in città. Sono fatti per durare e riempire il cuore di chi li possiede, fedeli al credo "se usi un albero vecchio di 100 anni, crei un mobile degno della sua età".

Eccone alcuni esempi: l'attaccapanni Nook, progetto di Yanagihara, è modulare e si adatta alle esigenze dei diversi spazi abitativi; è disonibile il pezzo singolo, da posizionare in un angolo, fino al set da quattro, per gli spazi piu' ampi. La poltrona-sofa Halfway, spaziosa e comoda per uno, piu' stretta per due, ma permette alla coppia di sentirsi vicina. Lo sgabello-tavolino Stools, a due piani, è versatile per le diverse esigenze: è appunto sgabello, ma può essere anche tavolino se ci si appoggia qualcosa sopra. Signs è invece il poliedrico attaccapanni di Big Game i cui bracci possono ruotare e uscire dallo stelo formando i segni di un arcaico alfabeto; un meccanismo magnetico nascosto consente ai bracci di tornare nella posizione originale quando non vengono usati.

 

Portano la firma di Scholten&Baijings i tavolini Color Wood che uniscono la tradizione del legno giapponese a pattern stampati mentre Design Team ha realizzato la sedia Torii, ispirata al motivo del tradizionale sacro arco dello Scintoismo e la sedia Ren, con schienale basso per mantenere una postura diritta secondo l'usanza giapponese.


D'ispirazione cartoon è invece la seduta Homerun, progettata dal designer belga Sylvain Willenz, a metà tra artigianalità e semplicità delle linee, con un design raffinato ed elegante.

Infine, Pile converte una icona industriale, il pallet, in mobili modulari basic che si adattano ai bisogni individuali. In piedi, sdraiato o impilato, assume differenti funzioni, da scaffale a tavolo basso.

 

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