Alla settimana milanese del design, infatti, sono stati esposti i migliori lavori che hanno preso parte al concorso; tra questi, vincitrice del premio pubblico è la linea di abiti ECOjosho, realizzata dalle designers Elena Salmistraro, con Marie Cazzani e Sara Belloli.
ECOjosho: un nome, una missione; la parola è la traduzione dal giapponese rinascita e descrive un progetto che nasce dalla volontà di trasformare materiali di scarto in nuova espressione di moda. L'origami e la lavorazione a filigrana, tecniche di realizzazione della collezione, ricreano il materiale che così rinasce, in un eterno ciclo vitale.
I capi sono stati esposti al Nhow Hotel di Milano, in via Tortona 35, durante tutta la durata del Fuorisalone.
Elena Salmistraro, giovanissima designer con molti progetti interessanti già all'attivo, non è nuova alla tecnica dell'origami e alla lavorazione della carta: nella sezione Critical Fashion della Fiera del Consumo Critico a Milano aveva presentato un originale corpetto in Jacroki.
Il Jackroki è un materiale della Okinawa, ideato da Michele Ruffin, ed è composto da fibre naturali e fibre cartacee riciclate. Il principale componente della materia prima è la cellulosa (80%), componente primario delle fibre delle piante ,amalgamato con rifiuti cartacei riciclati e lattice, successivamente personalizzato in diverse soluzioni, specifiche per vari utilizzi. Questo innovativo tessuto è inoltre lavabile e stirabile.
Il corpetto esiste nella versione in carta e nella versione in Jacroki, che con apposito tutù può trasformarsi in un innovativo ed elegante abito da sposa.
L'idea nasce dall'amore della designer verso il mondo degli origami e della carta in genere, l'effetto voluto era quello di creare giochi di volumi e di forme che donassero al capo una tridimensionalità tale da risaltarne le ombre.
Ulteriori informazioni possono essere trovate nel blog della designer Elena Salmistraro.
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